Come sappiamo, una funzione irrazionale è in generale del tipo seguente:
In essa, il radicando A(x) può essere un polinomio oppure una frazione algebrica del tipo:
Tenendo presente quanto riportato nella lezione 3 : dominio, prendiamo in esame alcuni esempi di funzioni irrazionali.
§ Campo di esistenza delle funzioni irrazionali intere:
Determiniamo il C.E. delle seguenti funzioni, stando attenti all’indice di radice:
Svolgimento
Poiché siamo in presenza di un radicale di indice pari , la funzione data esiste in R se e solo se si attribuiscono alla x valori che rendono positivo o nullo il radicando, ossia che soddisfano la disequazione che si ottiene imponendo la non negatività del radicando:
Dunque, risulta che
Interpretando graficamente tale dominio , è opportuno eliminare quelle regioni ( in grigio) del piano dove sicuramente non si trova la curva della funzione così come segue:
N.B. : Non è stata tracciata nessuna retta parallela alla Y( in rosso: asintoto verticale) in x = -4 e x = 4 in quanto tali punti, come abbiamo visto, appartengono al C.E.
Poiché l’ indice è ancora pari, il dominio della f(x) è costituito dalle soluzioni che soddisfano la seguente disequazione:
risolvendo, si ha:
Dunque:
Graficamente:
Pertanto la curva è situata interamente nella striscia di piano delimitato dalle due rette x = 0 e x = 2.
Poiché l’indice è ancora pari, il dominio della f(x) è costituito dalle soluzioni che soddisfano la seguente disequazione:
risolvendo l’equazione ad essa associata con la formula risolutiva o più semplicemente scomponendo il trinomio caratteristico a 1° membro , si ha:
Graficamente:
Pertanto il diagramma della funzione si decompone in due rami separati dalla striscia di piano delimita dalle due rette x =1 e x = 2.
Poiché l’indice del radicale è dispari e ricordando che esiste la radice (algebrica) di indice dispari anche dei numeri negativi , si ha che il dominio della funzione presa in esame coincide, quindi, con quello del radicando . Essendo quest’ultimo un polinomio (vedi dominio di funzioni razionali intere ), si conclude che:
La funzione in esame affinché sia definita è necessario che siano soddisfatte contemporaneamente più condizioni ed essendo costituita da due radicali di indice pari si impone che i relativi radicandi siano non negativi, pertanto risolviamo il seguente sistema di disequazioni:
Le soluzioni comuni come si osserva dallo schema riassuntivo individuano, dunque, il
Graficamente
§ Campo di esistenza delle funzioni irrazionali fratte:
Determiniamo il C.E. delle seguenti funzioni, stando attenti all’indice di radice:
Svolgimento
La radice è d’indice dispari e pertanto il dominio coincide con quello del radicando che è una espressione razionale fratta ( vedi dominio di funzioni razionali fratte ) , dunque deve essere:
Pertanto:
Graficamente:
Il diagramma della funzione presenta , dunque due discontinuità nei punti x = -1 e x = 1 (in cui tracciamo in rosso due rette asintotiche verticali).
Poiché l’indice di radice è dispari, il dominio della funzione coincide con quello del radicando. Essendo quest’ultimo un’espressione razionale fratta, dobbiamo imporre che il denominatore sia diverso da zero, pertanto si ha :
Essendo l’indice di radice pari, si deve imporre per l’esistenza della funzione che sia non negativo il radicando, pertanto:
Come si osserva dallo schema riassuntivo, gli intervalli in cui f(x) è positiva costituiscono le soluzioni della disequazione fratta e pertanto:
Graficamente:
La funzione è una irrazionale con indice di radice pari e fratta, pertanto per l’esistenza di f(x) si devono verificare contemporaneamente le due condizioni seguenti:
.
Graficamente:
N.B.: Sono state tracciate le rette asintotiche verticali (in rosso) nei punti x = 0 e x = 2 .