Con il termine azzurramento si indica la colorazione azzurra dei metalli che è dovuta a una sottile pellicola di ossido: quest’ultimo, infatti tende a formarsi sulla superficie dell’acciaio, nel momento in cui questo viene sottoposto a un riscaldamento compreso tra i 250 e i 300 gradi e dopo che è stato sottoposto a una deformazione di tipo permanente. Allo stesso tempo, comunque, si verifica la precipitazione degli elementi, i quali sono contenuti anche al solo stato di impurità, con la conseguenza che è impossibile lavorare in maniera adeguata il materiale nell’intervallo di temperatura che è stato menzionato in precedenza.
Se si ragiona dal punto di vista tecnico, si deve parlare di un inconveniente e quest’ultimo è noto come “fragilità al blu”. Tale trattamento industriale viene di solito consigliato in relazione al ferro. In effetti, con l’azzurramento il ferro riesce a conquistare un aspetto che è decisamente più gradevole, tanto da poter essere sfruttato anche per lavori di scultura. La colorazione in questione, però, non elimina il suo principale difetto, vale a dire la ruggine. Come si procede in questo senso? Anzitutto, è necessario fare ricorso a dei rivestimenti galvanici o a delle verniciature con l’antiruggine per scongiurare a tutti i costi l’ossidazione del metallo. L’oggetto deve essere preventivamente pulito in maniera molto accurata, utilizzando ad esempio la trielina, il solvente che viene sfruttato per molti composti organici.
Avete notato i collettori di scarico delle moto? Avete notato il colore?