il formato MP3 elimina ciò che l'orecchio umano non riesce a sentire.
Questi suoni vengono eliminati ma ne viene lasciata una piccola parte in modo da non rendere
"drastico" il taglio.
Ma questa è soltanto una parte delle tecniche usate per la compressione, innanzitutto :
il segnale è analizzato e viene deciso in che modo distribuire i bit a disposizione, dopodichè diviso
in sotto-bande, elaborate separatamente da algoritmi.
Il bitrate a disposizione viene calcolato, ottenendo il numero di bit da allocare per ogni frame.
Il bitrate corrisponde al numero di bits per secondo usati per la
memorizzazione del file. Più alto sarà il bitrate e più alta la risoluzione sonora.
Le frequenze di ogni frame vengono confrontate con i modelli della psicoacustica contenuti nel
compressore. A partire da questi modelli viene determinato quali frequenze elaborare accuratamente,
poichè percepibili dall' orecchio umano, e quali potranno essere eliminate o tagliate parzialmente,
poichè non saremo in grado di ascoltarle comunque.
Successivamente entrano in gioco gli effetti di mascheramento: se c'è un suono forte e un suono
debole è possibile eliminare quest'ultimo, calcolando i millisecondi durante i quali non sarà audibile.
Allo stesso modo due suoni che si sovrappongono (perchè di forte intensità) o parti del suono statiche
(silenzio, fruscio del suono) vengono intelligentemente mascherate.