Il primo canto dell'Inferno rappresenta il canto introduttivo dell'intero poema, in cui viene presentato il cammino che Dante dovrà compiere per raggiungere la salvezza. Partirà dall'Inferno appunto, che anche da un punto di vista geografico si trova in basso, per salire prima sulla collina del Purgatorio e poi, finalmente, raggiungere i cieli, ovvero il Paradiso. In questo viaggio sarà accompagnato inizialmente dal poeta Virgilio, che rappresenta la saggezza e la virtù prima della nascita di Gesù Cristo e, in quanto non battezzato, potrà accompagnarlo all'interno dell'Inferno e del Purgatorio, ma non in Paradiso. Nell'ultimo regno, infatti, incontrerà prima Beatrice, che lo guiderà nei primi cieli per poi lasciarlo in compagnia di San Bernardo.
In questo canto Dante utilizza l'allegoria per spiegare che negli anni della sua maturità si è ritrovato in uno stato pericoloso dal punto di vista morale (la selva oscura) perché insidiato dai vizi e dalle lusinghe del mondo (le tre fiere, ovvero le tre belve: lupa, leone e lonza) ma che, grazie al ricorso alla vera conoscenza, che sola può illuminare l'uomo, riuscirà a recuperare il bene e a salvarsi. Ma, per farlo, non dovrà avere paura di affrontare il viaggio nell'oltretomba. A guidarlo sarà il poeta che incontra proprio nel suo massimo momento di paura e che non riconosce immediatamente. Si tratta di Virgilio, il suo modello di virtù umana e di stile letterario; il quale prima lo rassicura e poi gli spiega che alla fine il Bene trionferà ma che adesso dovrà seguirlo con fiducia nel regno dei morti.